Un analisi di Lux mostra come i non food Biofuels siano in Crescita e come Beta Renewables sia all'avanguardia

 

A group of biofuel trade organizations today sent a letter to Senate Finance Committee Chairman Ron Wyden, D-Ore., and Ranking Member Orrin Hatch, R-Utah, encouraging extension of critical advanced biofuel tax incentives—the Second Generation Biofuel Producer Tax Credit, the Special Depreciation Allowance for Second Generation Biofuel Plant Property, the Biodiesel and Renewable Diesel Fuels Credit, and the Alternative Fuel and Alternative Fuel Mixture Excise Tax Credit. The trade groups signing the letter included the Advanced Ethanol Council, Advanced Biofuels Association, Algae Biomass Organization, Biotechnology Industry Organization, Growth Energy, National Biodiesel Board, and Renewable Fuels Association.

Top Past Milestones
1. Successful start up of the PROESA pilot plant in June 2009 in Rivalta, Italy. 2. Completion of the Basic Design package for the first 40,000 ton per annum PROESA Second Generation Demonstration Plant in Crescentino, Italy. 3. Formed Beta Renewables as JV between Chemtex and TPG Capital. 4. Signed global partnership with Novozymes as preferred enzyme supplier, including a $115M investment by Novozymes for 10% of  Beta Renewables.
5 Start up of the 20 million gallon PROESA Demonstration Plant in Cresentino, Italy in Q4, 2012.
In June 2013, In Italy, following the commissioning and start-up of its 20 million gallon per year cellulosic biofuels plant in Crescentino, Italy, Beta Renewables commenced shipping cellulosic ethanol in commercial quantities.

 

Le prime immagini dell'impianto di etanolo cellulosico prodotto con tecnologia Proesa in Brasile.
http://www.novacana.com/fotos/granbio/?kmi=ivan.coelho@gruppomg.com.br&utm_source=Etanol&utm_campaign=e6be0c4d63-fotos_usina_celulosico_Jan_21_2014&utm_medium=email&utm_term=0_9fda3940f1-e6be0c4d63-71081637

 

13 January 2014 – This year’s Sustainable Bio Awards will recognise the tremendous innovation that is taking place in the development of truly sustainable bio-based fuels and products. The Sustainable Bio Awards event is where the pioneers and innovators of the bio-based industry are recognised for their outstanding work. From biofuels to face cream, from feedstocks to financing, the industry will gather to celebrate the advancements made throughout 2013.

In Florida, US Secretary of Agriculture Tom Vilsack headed the “Top 100 People in the Bioeconomy” as voted by the readers of The Digest and the publication’s editorial board. Vilsack was followed in the top 10 by Solazyme’s CEO Jonathan Wolfson; POET’s Jeff Broin and Jeff Lautt; LanzaTech CEO Jennifer Holmgren, Advanced Biofuels Association president Mike McAdams, BIO’s Industrial & Environmental section head Brent Erickson, Beta Renewables CEO Guido Ghisolfi, Genomatica CEO Christophe Schilling; Renewable Fuels Association chief Bob Dinneen; and DuPont Industrial Biosciences chief Jim Collins. This year, the Digest recognized a complete Top 300 for the first time, in recognition of the vast number of write-in votes and the distributed nature of the voting, in which more than 400 individuals received votes in the poll.

Para o novo projeto, o grupo que controla a Beta Renewables fará um investimento de meio bilhão de dólares e deve iniciar operação em 2015, produzindo etanol e bioquímicos
 

The biorefinery will employ Prosea technology licensed from Beta Renewables, a joint venture between Biochemtex (a company in the Mossi Ghisolfi Group), U.S. private equity fund TPG and Danish enzyme producer Novozymes.

 

In contrast to a welter of gloomy commentaries over Italy's inability to compete globally, a locally led international consortium has achieved  a breakthrough in providing new fuels to cut carbon emissions.

 

LA BIORAFFINERIA DI CRESCENTINO - Così scrive il Financial Times a proposito della bioraffineria di Crescentino, nel vercellese, il primo impianto al mondo che produce bioetanolo di seconda generazione, ottenuto non dal mais o da altre sostanze alimentari, ma da residui agricoli e dalla «arundo donax», una specie della famiglia del bambù diffusa in tutta Italia, con tempi di crescita notoriamente rapidi. Un impianto, continua Guy Dinmore sul quotidiano britanico, che sfrutta una tecnologia in grado di azzerare le ben note controversie sulla produzione di bioetanolo da colture alimentari, da molti visto come una minaccia in grado di provocare l’innalzamento dei prezzi di mais e grano e di dare vita a un circolo vizioso di sovra-sfruttamento delle colture.

 

Roma, 6 nov. (TMNews) - La "rivoluzione" sui biocarburanti promessa dalle tecniche messe a punto da una azienda italiana finisce sulle pagine del Financial Times. Descritta come esempio virtuoso in controtendenza, in un paese "incapace di competere a livello globale", è trattata in un articolo sull'impianto in Piemonte creato da una joint venture guidata dal gruppo chimico Mossi Ghisolfi. Si tratta del primo stabilimento al mondo in grado di produrre bioetanolo avanzato, o di "seconda generazione".

 

A Crescentino, paese di meno di 8.000 abitanti in provincia di Vercelli, è sorto quello che è considerato il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburanti di seconda generazione, che a pieno regime sarà in grado di produrre 75 milioni di litri di bioetanolo all'anno. Ciò che rende particolarmente all'avanguardia la struttura piemontese è il fatto di sfruttare prodotti agricoli residuali, cioè biomassa non alimentare.A Crescentino, paese di meno di 8.000 abitanti in provincia di Vercelli, è sorto quello che è considerato il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburanti di seconda generazione, che a pieno regime sarà in grado di produrre 75 milioni di litri di bioetanolo all'anno. Ciò che rende particolarmente all'avanguardia la struttura piemontese è il fatto di sfruttare prodotti agricoli residuali, cioè biomassa non alimentare.

In a development that could give a boost to India’s plans to shift to second generation ethanol technology and save on the crude oil import bill, Beta Renewables, a global leader in cellulosic biofuels, has opened a large advanced biofuels facility in Northern Italy in Crescentino to produce bio-ethanol from agricultural residues and energy crops on commercial scale.

The world’s first plant able to produce cellulosic biofuel at commercial scale using enzymatic conversion recently opened in Crescentino, Italy. When it’s fully up and running, the plant is expected to deliver 75 million liters (just shy of 20 million gallons) of ethanol to the European market.

As imagens da usina da Beta Renewables que entrou em operação na semana passada na Itália

L’aveva anticipato Guido Ghisolfi all’inaugurazione dell’impianto di Crescentino, nella bassa Vercellese, il primo al mondo capace di produrre bioetanolo con biomasse di scarto (si veda questo articolo): quando ci sono in ballo cifre milionarie, l’investitore deve sapere con esattezza quando e come otterrà le autorizzazioni per costruire un nuovo stabilimento. Il colosso italiano della chimica, Mossi&Ghisolfi, è riuscito a realizzare la sua bioraffineria in due anni, grazie a un investimento complessivo pari a 150 milioni di euro

CRESCENTINO, Italy, October 14, 2013 (ENS) – The world’s first commercial-scale refinery to produce bioethanol from agricultural residues and energy crops has opened in northern Italy. When fully implemented, the system will provide 75 million liters of bioethanol annually for the European market.

 

È ormai realtà il sogno italiano dei biocarburanti di seconda generazione. A due anni dalla posa della prima pietra, mercoledì 9 ottobre è stata inaugurata ufficialmente la bioraffineria di Crescentino (VC), il primo impianto al mondo per la produzione di bioetanolo da biomasse non alimentari, di proprietà di Beta Renewables, joint venture tra Biochemtex, società di ingegneria del gruppo Mossi Ghisolfi, il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e il leader mondiale dell’innovazione biotech, la danese Novozymes.

 

«Siamo imprenditori che gettano il cuore al di la’ del fiume». E’ rimasta intatta la filosofia lavorativa del novantenne Vittorio Ghisolfi, nonostante siano passati 60 anni da quando è iniziata l’avventura industriale della sua famiglia.