PROESA™ / Che cos'è
Che cos’è PROESA™
PROESA™ è una tecnologia cosiddetta di “seconda generazione” che permette di utilizzare gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere carburanti e altri prodotti chimici con minori emissioni di gas climalteranti e a costi competitivi rispetto alle fonti fossili (petrolio, gas naturale).

È il risultato di un investimento di oltre 150 milioni di Euro, avviato da Biochemtex nel 2006.
La tecnologia PROESA™ è stata progettata per utilizzare biomasse non ad uso alimentare, come la paglia di riso e la bagassa della canna da zucchero. Grazie all’efficienza del processo, PROESA™ consente di ottenere zuccheri a costi competitivi e senza forme di incentivazione, supportando così una rapida diffusione e utilizzo di bio-prodotti da fonti rinnovabili.

Per la realizzazione sono stati condotti approfonditi studi agronomici, accompagnati da analisi relative agli aspetti logistici.
Prima di essere applicata per la prima volta a Crescentino, PROESA™ è stata sperimentata a lungo nell’impianto pilota di Rivalta Scrivia (Alessandria) con una capacità di 1t/giorno di biomassa trattata.

La tecnologia è protetta da 26 famiglie di brevetti, di cui 14 sono pubbliche.

I vantaggi di PROESA™

  • Il costo del prodotto è inferiore rispetto al petrolio.
  • Gli impianti industriali sono adattabili alle condizioni locali.
  • Il bilancio tra la CO2 prodotta nel ciclo industriale e quella assorbita dalle biomasse è pari a zero.
  • La lignina separata viene riutilizzata per ottenere energia.
  • Durante la lavorazione si ricava biogas come altra fonte di energia.
  • Non vengono sottratti terreni alle coltivazioni per usi alimentari e non si incide sul loro prezzo al consumo.
  • Si riduce la dipendenza dai carburanti fossili e si diminuisce l’impatto dei gas responsabili dell’effetto-serra.
L’alcol, come l’etanolo, è ottenuto dalla fermentazione di zuccheri e amidi con l’utilizzo di lieviti. Questo è il normale processo di prima generazione, basato su biomasse quali il mais, la canna da zucchero e simili. Queste materie prime agricole hanno molecole relativamente corte e tali da essere “digerite” dai lieviti.

Ma gli zuccheri – contenuti negli scarti agricoli o nelle varietà non alimentari – sono composti da lunghe molecole di polisaccaridi, che i lieviti non riescono facilmente ad attaccare. Non solo, la cellulosa e l’emicellulosa sono intrappolate in una matrice di lignina che impedisce l’accesso dei lieviti. Quindi, i problemi da risolvere sono due: separare la lignina dalla cellulosa e emicellulosa, e ridurre poi le molecole che li costituiscono, i polisaccaridi, a zuccheri semplici.

A livello di laboratorio, alcune imprese sono riuscite ad ottenere bioetanolo facendo ricorso a biomasse non alimentari, ma si sono scontrate con costi altissimi per il trasferimento di questi processi su scala industriale.
Con PROESA™ i costi sono assolutamente competitivi.

Il processo è basato su una prima fase nella quale la biomassa viene sottoposta a pressioni e temperature molto elevate. Questo processo consente di separare la cellulosa e l’emicellulosa dalla lignina. In seguito, i polisaccaridi vengono trattati con enzimi che rilasciano gli zuccheri semplici, fermentati successivamente dal lievito in etanolo.
La lignina, insieme al biogas derivato dai processi, viene recuperata per essere utilizzata nella caldaia che genera energia e calore.